La lingua fenicia o fenicio (AFI: /feˈniʧo/; dabarīm Pōnnīm, AFI: /da.ba.riːm poːnːiːm/, [dabariːm poːnːiːm] o Pōnnīm) era una lingua semitica parlata dai Fenici. Spesso si usa il termine fenicio-punico per comprendere, oltre ai dialetti della madrepatria, anche il punico, lingua di Cartagine e delle sue colonie, nonché dialetto del fenicio. Dal punto di vista storico, il fenicio appartiene alla famiglia delle lingue semitiche, ramo delle lingue afro-asiatiche e precisamente al gruppo cananaico del semitico nordoccidentale.

La sede originaria di questa lingua era la Fenicia, corrispondente grosso modo alla costa orientale del Mediterraneo nella zona dell'attuale Libano. Essa venne esportata nelle numerose colonie ed empori che i Fenici installarono in varie parti del Mediterraneo, e la varietà di Cartagine ("punico") a sua volta acquisì un ruolo importante di diffusione soprattutto nel bacino occidentale del Mediterraneo, favorendo il commercio mediterraneo.

Linguisticamente, l'attributo fenicio viene utilizzato a partire da documenti successivi al XII secolo a.C., a sua volta distinto in fenicio antico (XI-VII secolo a.C.) e fenicio classico (VI-I secolo a.C.). In modo analogo, si adopera il riferimento punico per le colonie extracananee fino al II secolo a.C. (in corrispondenza della caduta di Cartagine) e di tardo punico o neopunico per le attestazioni seguenti.

La lingua è nota soprattutto epigraficamente, vale a dire attraverso iscrizioni, ma anche mediante opere letterarie, come Plutarco, Filone di Biblo o Porfirio, tramandate fino a noi. Dal momento che originariamente l'alfabeto fenicio comportava una grafia esclusivamente consonantica, molte particolarità della lingua sono per noi poco conosciute. Sul vocalismo si hanno maggiori informazioni riguardo al punico, dal momento che di esso si possiedono diversi testi vocalizzati:

  • alcune parti in punico del Poenulus di Plauto
  • diverse iscrizioni nordafricane in alfabeto latino ed in lingua punica
  • glosse di autori nordafricani, come Sant'Agostino, che ogni tanto cita parole puniche nei suoi scritti.

Mentre la lingua fenicia si spense relativamente presto in oriente, il punico rimase vivo diversi secoli dopo Cristo, probabilmente fino all'arrivo degli Arabi (VII secolo).

Decifrazione

La decifrazione del fenicio avvenne nel XVIII secolo, e ricevette un notevole impulso dal ritrovamento di diverse iscrizioni bilingui, in particolare quella di Malta ("iscrizione melitense"), in greco e in fenicio. Tra coloro che svolsero un ruolo si segnalarono in particolare l'abate Barthélemy (1716-1795), il rev. John Swinton (1703-1777) e Francisco Pérez Bayer (1699-1781).

Fonologia

Consonanti

Vocali

Morfologia e sintassi

Nome

Es. MLK — mílik — (Il) re

‘RPT‘urpót — (Il) portico

αμαθη — amaté — Sua schiava femmina

TY — ‘ittī < ‘intī — Mio tempo

QṢTqaṣīt — Area esterna

‘NM‘ênêm — Due occhi

L‘N — li- ‘ênê — Nei due occhi

BTMbāttīm — (I) templi

BN’Mbūnīm — (I) costruttori

KHNYMkōhnīm — (I) sacerdoti

BT ‘LNM — battê ‘allōnīm — (Le) case degli dei

’RṢT’araṣūt — (Le) regioni

MSWY’T — (Gli) indumenti

DLHTdalahūt — (Le) porte

MLKYT — (Le) regine

Articolo

Articolo determinativo

L'articolo determinativo è H- (han-) ed è proclitico. Originariamente era un pronome dimostrativo, come dimostra un passo dei Numeri in ebraico arcaico.

Es. H-’Š — L'uomo

Pronome

Pronome personale indipendente

1° persona
2° persona
3° persona

Pronome personale suffisso

Es. ’B → ’abī → mio padre

’MY’ammī → mia madre

’DNN’adūnon → nostro signore

Es. B’LK → tuo signore

’ḤTK → tua sorella

Es. ’ŠT → ’isti → sua moglie

MLKYmolki → suo regno

BT’Ibêtī → suo tempio

MLKHmolkíhu → suo regno

’DTW’adatiw → sua signora

Pronome relativo

Il pronome relativo è Z- (-) nella lingua arcaica (fino all'inizio del IX secolo a.C.) e come particella proclitica mentre ’Š (’īš) nel fenicio standard.

Es. «Con il pronome personale indipendente espresso»

PTLMYS ... ’Š H’ 57 ŠT — Ptolemaios ... che lui è al 57º anno

«Con il pronome personale indipendente non espresso»

’DM ’Š ’DM ŠM ― Uomini che sono uomini di fama

Pronome dimostrativo

Il pronome dimostrativo è ‹questo/a›:

Es. «Come soggetto di una frase»

Z MṢBT ― Questa stele

«Come complemento oggetto di un verbo»

Z’ YTN L’BL — Ha presentato questo a Ba’al

Pronome interrogativo

I pronomi interrogativi sono my () e 'm ().

Aggettivo

L'aggettivo segue il nome e concorda in genere e in numero.

Es. ’BN N’M, una buona stele (da ’BN, stele e N’M, buono)

Verbo

Il verbo possiede tre modi: indicativo, non-indicativo (subgiuntivo, iussivo, ottativo e coortativo) e imperativo, 4 forme, attiva, passiva, riflessiva e stativa.

Ci sono 7 tempi, futuro, trapassato prossimo, passato prossimo, presente imperfettivo, piuccheperfetto, imperfettivo passato, passato perfettivo.

Forma suffissale

Forma prefissale A

Forma prefissale B

Forma prefissale C

Passato prossimo

Il passato prossimo si fa con le forme suffissali.

Futuro

Il futuro si fa con le forme prefissali A e B, la forma suffissale o l'infinito costrutto.

Iussivo/Ottativo

Lo iussivo si fa con le forme prefissali B e C, con la forma suffissale o con l'infinto costrutto.

Imperativo

L'imperativo si fa con la seconda persona singolare, con l'infinito costrutto o con i propri suffissi.

Es. (Punico) pursa → spiega!

(Punico) lacanna → va' via!

LK (lek) → va'!

BḤṬ (biḥṭī) → credi!

Subgiuntivo

Il subgiuntivo si fa con la forma prefissale B o C.

Piuccheperfetto

Il piuccheperfetto si fa con kon forma suffissale.

Passato imperfettivo

Il passato imperfettivo si fa con le forme prefissali.

Presente perfettivo

Il presente perfettivo si fa con le forme prefissali.

Presente imperfettivo

Il presente imperfettivo si fa con le forme prefissali.

Lessico

Il lessico fenicio è in genere autoctono; fortemente imparentato con l'ebraico e con le lingue semitiche in generale.

L'onomastica è ricca di nomi teofori, ossia di nomi contenenti una divinità, come Annibale (Hanniba'al; dono di Baal), Ummashart (Madre è Ashart), o anche Azmelqart (Melqart è potente).

Note

Annotazioni
Fonti

Bibliografia

  • Francisco Perez Bayer, "El alfabeto y lengua de los Fenices y de sus colonias", in [Don Gabriel de Borbon, Infante de España], La Conjuracion de Catilina y la Guerra de Jugurta por Cayo Salustio Crispo, Madrid, 1772, pp. 335–378
  • (EN) Charles R. Krahmalkov, A Phoenician-Punic Grammar, Leida, Brill, 2000.
  • Jean-Pierre Thiollet, Byblos, Parigi, H & D, 2005

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su fenicio

Collegamenti esterni

  • (EN) Phoenician language, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • Una collezione di testi neopunici, su website.leidenuniv.nl. URL consultato il 28 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2006).
  • Il corpus dei testi punici in caratteri latini, su website.leidenuniv.nl. URL consultato il 28 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2007).

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