La monetazione della Repubblica Romana riguarda le monete emesse dalla Repubblica Romana del 1849.

Quadro generale

Il 15 novembre 1848 ci fu l'omicidio del ministro pontificio Pellegrino Rossi, mentre si recava al Palazzo della Cancelleria per la riapertura del Parlamento. Fu accoltellato.

Pio IX decise quindi di abbandonare Roma e nella notte del 24 novembre 1848, con l'aiuto di Teresa Girau, moglie dell'ambasciatore bavarese, il conte Spaur, partì vestito da semplice sacerdote e si recò a Gaeta, che all'epoca faceva parte del Regno delle Due Sicilie.

Roma rimase senza un governo e la giunta provvisoria, che ne avea preso il posto, il 26 dicembre sciolse le due Camere e il 29 dicembre convocò i comizi, indicendo le elezioni per il 21-22 gennaio 1849 a suffragio diretto e universale. La nuova assemblea nella seduta dell'8-9 febbraio 1849 all'una di notte approvò il decreto di fondazione della Repubblica Romana con 118 voti favorevoli, 8 contrari e 12 astenuti.

Tra i molti problemi che si trovò ad affrontare il nuovo stato ci fu quelli di dare corso a una monetazione propria.

Monete

Furono attive, oltre a quella di Roma, le zecche di Ancona e Bologna.

Roma

A Roma furono battute monete da 1/2, 1, 3, 4, 8, 16 e 40 baiocchi. I pezzi da 4 baiocchi e di valori superiori erano in mistura. Le altre monete erano in rame.

Le monete recavano al dritto un'aquila ad ali spiegate, capo volto a sinistra, posta sopra un fascio orizzontale, il tutto entro una corona di quercia. Intorno la legenda DIO E POPOLO. In esergo il marchio di zecca R., per Roma. Sulla sinistra, piccolo, N.C. le iniziali dell'incisore, Nicolò Cerbara.

Al rovescio c'era il valore, espresso con il numero, scritto su due righe. Sotto una linea. Intorno REPUBBLICA ROMANA e in basso la data tra due stellette a sei punte.

La moneta da tre baiocchi è nota in due varianti del rovescio: in una variante il valore è scritto 3 BAIOCCHI e nell'altra è scritto ᶾ BAIOCCHI.

Bologna

Per la zecca di Bologna sono note solo le monete da 4 baiocchi, in mistura e da 3 baiocchi in rame. I tipi sono gli stessi della zecca romana ad eccezione del marchio di zecca che in questo caso è B.

Ancona

Ad Ancona non esisteva una zecca e quindi le monete emesse, in rame, erano prodotte tramite fusione.

Note

Bibliografia

  • Repubblica Romana, Bollettino delle leggi, proclami, circolari, regolamenti ed altre disposizioni della Repubblica romana, Roma, 1849.
  • (EN) Arnold Robert, Coins of the Roman Republic, in Numismatic Circular, Londra, 1890.
    • Parte 1, colonna 3957
    • Parte 2, colonna 4023
    • Parte 3, colonna 4132
  • Ortensio Vitalini, Le monete battute nel pontificato di Pio IX: e nell'interregno della Repubblica Romana, Camerino, Tipografia Salvini, 1892, p. 20.
  • Alfredo Federigo Marchisio, Cenni sulle monete di Pio IX e della Repubblica Romana nel 1849, in RIN, Milano, Società numismatica italiana, 1893, p. 98.
  • Quintilio Perini, La Repubblica romana del 1849 e le sue monete, Rovereto, 1903.
  • Edoardo Martinori, La moneta: vocabolario generale, Roma, Istituto italiano di numismatica, MCMXV (1915).
  • Eupremio Montenegro, Manuale del collezionista di monete italiane, 29ª ed., Torino, Edizioni Montenegro, 2008, ISBN 978-88-88894-03-4.
  • Fabio Gigante, Monete italiane dal '700 all'avvento dell'euro, 16ª ed., Varese, Gigante, 2008, ISBN 978-88-89805-35-0.

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